Giappone, 2003
33 min.
Scritto e diretto da Yoshihiro Ito
Il pino, il bambù e il susino compongono
il Kadomatsu, la tradizionale
decorazione giapponese di capodanno, generalmente posta all'entrata delle
abitazioni e nei luoghi di lavoro; le tre piante vengono chiamate I tre amici dell'inverno per la loro
resistenza ai rigori invernali e sono portatrici di una ricca simbologia,
longevità il primo, forza il secondo, prosperità per il terzo. Ma nell’universo
Yoshihiro Ito le tre piante altro non
sono che tre differenti opzioni di suicidio offerte fa un tuttofare dalle
braccia rotte a una stanca ragazza priva degli arti superiori tra glaciali
accenni di erotismo e sane dosi di scellerato umorismo.
Come in Wife's knife il cineasta nipponico presenta una singolare coppia di
individui inadeguati, creature
partorite da una mitologia da megalopoli delle quali non si comprende bene se
siano pronte a innamorarsi e bilanciarsi nell’istante esatto in cui il mondo
pare si appresta a finire o semplicemente concedono a loro stesse l’ultimo giorno
di quella che più che la manifestazione di un’aspettativa pare la logica
ripetitiva di un disturbo ossessivo-compulsivo. Chiuso in uno spazio fortemente
indipendente Yoshihiro Ito porta avanti
la sua visione cercando di sperimentare il cinema come un medium ancora vitale
a volte tramite l’azzardo a volte tramite l’ambiguità dell’onirico; nelle
ultime torri dai cinerei contorni si consuma un melò ballardiano dal pallido,
albicante fascino.
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