Argentina, 1982
9 min.
Scritto e diretto da Claudio Caldini
I corpi, ma anche i
gesti, i movimenti, le azioni... sono solo fantasmi. Dice a proposito del
suo cinema Claudio Caldini, e
aggiunge: il mio cinema in un certo senso
rimanda al concetto della pittura Shan shui dove la figura umana sfugge dal
centro della rappresentazione. È un semplice elemento all'interno dell’amalgama
del paesaggio, dell'esistenza della Terra. In A través de las ruinas la figura
femminile appare come un’ombra, si fonde con il paesaggio.
Paesaggio che altro non è che un’emulazione tattile, un
mormorio subconscienziale in A Traves de
las ruinas, girato tre l’aprile e il giugno del 1982 ovvero durante il
conflitto delle Falkland. Lo sguardo
vacillante di caldini si muove nelle oscurità abbagliata dallo sfarfallio di
luci urbane accecanti come le esplosioni dei bombardamenti. Sagome di figure
umane, corpi trasparenti che paiono non riuscire ad allacciarsi l’uno all’altra
nonostante l’interazione generalizzata degli spazi e dei percorsi. Un continuo
presente fatto di intuizioni e reminiscenze imprecisate, un tempo puro come scrive Marc Augé, non databile, assente da questo nostro mondo violento le cui macerie
non hanno più il tempo di diventare rovine. Un tempo perduto che l’arte
talvolta riesce a ritrovare.
Scoperto qualcosa proprio di recente sul cinema di questo artista, interessante, da tenere in osservazione!
RispondiEliminaAnch'io l'ho scoperto da poco e mi ha folgorato, uno sguardo davvero al di fuori del comune...
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