Francia, 1968
20 min.
Regia di Eric Duvivier
La femme 100 têtes è la trasposizione filmica dell’omonimo libro-collage
che Max Ernst pubblicò nel 1929,
periodo in cui abbandonate le suggestioni Dada
si avvicinò alla cerchia surrealista capeggiata dall’indomito André Breton il quale ne scrisse l’introduzione
e fu fonte d’ispirazione per lo stesso libro avendo introdotto Ernst alla serie Fantômas
, personaggio caro a Breton e al suo gruppo, collana dalle singolari
copertine dovute al visionario talento del surrealista ceco Jindřich Štyrsky la cui influenza è rintracciabile nei lavori
dell’artista tedesco poi naturalizzato francese.
Duvivier ne
ricalca naturalmente la complessa elaborazione mettendo in scena una serie di
tableaux e riproducendo gli accostamenti dissonanti attraverso scenografie
elaborate o doppie esposizioni, mentre la lettura delle didascalie viene
affidata alla voce narrante di Jean Servais.
Francamente non so se si tratta de il
miglior film surrealista degli ultimi trent'anni come Andre Pieyre de Mandiargues sostiene nella breve introduzione al
cortometraggio, sicuramente si tratta di un lavoro che merita visione, bello… bello come l’incontro casuale di una
macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio…
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