giovedì 8 maggio 2014

W szponach seksu

  

Polonia, 1969
9 min.
Regia e musica di Julian Antonisz


La storia del cinema d’animazione polacco vanta una vertiginosa serie d’autori molto originali tra i quali Julian Antonisz (1941 - 1987) occupa una posizione del tutto particolare: artista multimediale, scrittore, disegnatore, così come compositore e inventore di tutta una serie di giocattoli cinetici, macchine ottiche e vari dispositivi utilizzati nei suoi lavori e alla base delle idee che confluiranno nel suo Manifesto del ’77 in cui teorizza la tecnica della Non-camera films. Si tratta di una tecnica che permette di elaborare le visioni di Antonisz intervenendo direttamente sulla pellicola, garantendo una sana autenticità dell’opera, un forte impatto sullo spettatore e, non ultimo, di ridurre tempi e costi tecnici.



W szponach seksu (1969) ci presenta una donna alle prese con vari spasimanti allettati da un annuncio su un giornale inviato dalla stessa ragazza che si troverà a dover scremare i vari pretendenti che bussano alla sua porta nell’inimitabile stile del cineasta polacco fatto di umorismo stralunato in un universo parallelo di assurda illogicità. Cinema pulsante, nevrotico, inusuale o come scrisse il grande critico cinematografico polacco Marcin Giżycki  nel ’75: Antonisz ha imparato l’arte dell’inusuale [...] ha creato il suo mondo popolato da personaggi traboccanti, da forme pulsanti, muovendosi tra denti veri, viti, carcasse e altra spazzatura tecnica [.. .] Quella che vediamo non è affatto una reminiscenza della pop art, ma la farsesca  distanza nei confronti di questa.





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