Russia, Germania, Svizzera 1989
136 min.
Regia di Konstantin Lopushansky
Sceneggiatura di Konstantin Lopushansky
Musica: Viktor Kisin, Alfred Shnitke
Cast: Viktor Mikhajlov, Irina Rakshina, Vera Majorova, Vadim
Lobanov, Aleksandr Rasinsky, Iosif Ryklin, Vladimir Firsov
In un futuro oscuro e post-apocalittico, l'umanità
sopravvissuta allo scioglimento dei ghiacci polari vive divisa in due comunità
nettamente distinte. Una di queste, i degenerati,
sono una massa di poveri mutanti confinati in delle riserve. Un uomo in viaggio
per visitare le rovine di un museo sommerso è lo spaventato testimone, prima, e
il generoso portavoce, poi, delle loro rivendicazioni.
Konstantin Lopushansky,
discepolo di Andrei Tarkovskij - ha
lavorato come assistente in Stalker -
non vuole risparmiarci la visione delle piaghe del mondo; Posetitel muzeya è un inno al disfacimento e al degrado, una lenta,
inesorabile carrellata sulle rovine e gli scarti dell’Uomo. Non c’è qui nessuna misteriosa entità estranea ad aver
lasciato la propria spazzatura, la Zona
di Lopushansky – il Museo – è un
luogo sommerso dall’acqua (l’elemento tarkovskiano per antonomasia),
raggiungibile solo una volta l’anno con la bassa marea, cui nessuno sembra
avere il potere o la forza di avvicinarsi. Spazio finalmente sgombro dall’Uomo
e per questo sacro, in quanto riservato al Dio, sepolto dall’acqua e dalla
terra, ed è al ritirarsi della prima e al riemergere della seconda che il
viaggio del messia monco potrà
cominciare.
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