Pus aka Haze
Turchia/Grecia, 2010
109 min.
Scritto e diretto da Tayfun Pirselimoglu
Fotografia: Ercan Ozkan
Cast: Mehmet Avci, Birol Engeler, Serkan Keskin, Ruhi Sari,
Nurcan Ulger, Bahar Yanilmaz
Resat è un giovane solitario e introverso al limite
dell’autismo che lavora in un garage adibito a bottega dove si producono DVD
pirata, vive una ripetitiva e grigia quotidianità dove l’unica interazione col
mondo che lo circonda è rappresentata da piccoli furti, sottrazioni cui lo
sguardo perso nel vuoto del protagonista non sembra dare la minima importanza,
ma che inspiegabilmente lo coinvolgerà nel momento in cui riuscirà a mettere le
mani su di un pacchetto lasciato nella bottega dove lavora da un discusso
figuro di nome Celal amico del suo capo. All’interno ci sono una pistola e una
fotografia con un indirizzo cui dare un senso.
Più che dell’appropriazione dell’identità altrui o un
illogico gioco di ruoli il cineasta turco, come negli altri due film della
trilogia Sac e Riza, posa il suo sguardo gelante su corpi disabitati,
incoerenti, praticamente muti – buffo considerato che Pirselimoglu oltre che
regista è anche scrittore con ben quattro romanzi all’attivo - smarriti nella
ripetitività apparentemente dissennata delle circostanze, uno scenario
edulcorato dal retrogusto surreale di alcune sequenze ma che non ammette alcuna
via d’uscita.
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