domenica 21 giugno 2015

Zymotic Amaurosis


Turchia, 2008
26 min.
Scritto e diretto da Ozan Adam

 
Zymotic Amaurosis è un’oggetto anomalo, irregolare sia nella formulazione cinematografica turca degli ultimi anni sia per il suo farsi cialtrone e scanzonato e infine per il suo singolare svolgimento senza legge né geometria, frammentato viaggio attraverso brandelli di sogni, di fantasie ipnagogiche, di fantasmi e di ricordi tronchi; materia irregolare in connessione immediata con il sogno, o meglio, con la perdita che emerge col sogno, col dileguarsi dell’oggetto onirico al risveglio e il suo mancare al mondo. Schegge registrate da micro telecamere installate negli occhi di un astronauta in missione segreta e a seguito di un trapianto finiti in orbite ottenebrate dalle quali si cerca di recuperare le informazioni sino a perdersi nell'illogicità di un subconscio complesso, nella vaga formulazione di un ordine onirico alternativo che però non si giunge mai a catturare in una figura ultima e immobile, ma nella moltiplicazione dei possibili ordini alternativi.

domenica 14 giugno 2015

L'évangile du cochon créole


Francia/Haiti/USA, 2004
19 min.
Scritto e diretto da Michelange Quay

 
Nel 1978, gli USA considerarono che la peste suina diffusasi nella Repubblica Dominicana avrebbe potuto compromettere anche la loro industria per la lavorazione delle carni. Dettero quindi vita ad un progetto dal costo di 23 milioni di dollari per lo sterminio di tutti i maiali haitiani (1,3 milioni di capi), al quale doveva seguire la reintroduzione di nuove razze, manco a dirlo provenienti dagli Stati Uniti. Tutto questo senza considerare che, malgrado alcuni maiali dell'isola fossero stati infettati, pochi erano morti; probabilmente, come sostennero alcuni esperti veterinari, per la loro notevole resistenza alla malattia. Il progetto venne realizzato a partire dal 1982, dopo che ogni traccia della malattia era scomparsa. Due anni dopo, ad Haiti non c'era più nemmeno un maiale creolo.

domenica 7 giugno 2015

Gomo paradoksum

Russia, 1989
18 min.
Regia di Vladimir Kobrin

 
Un messaggio inviato il 16 novembre 1974 nello spazio cosmico alla ricerca di altre forme di vita intelligenti è il punto di partenza di questo cortometraggio di Vladimir kobrin, o meglio lo è il grande silenzio cosmico derivante dalla trasmissione, la simbolica assenza di risposte interstellari viene supplito dalla polivocità della troupe cinematografica stessa, la sola in grado di fornire linfa verbale e spirituale all’attesa e che naturalmente rimane fuoricampo. Lo spazio filmico è nel frattempo invaso da singolari burattini che si muovono all’interno di uno spazio manipolato, deformato, frenetico dove la presenza umana è bandita, essi appaiono solo nella loro versione artefatta e grottesca; tutto assume l’aspetto di un inganno sensorio, Kobrin utilizza la metodologia dada della contraffazione: la concretezza stessa del reale, la sua sensazione di esistenza, si liquefa nella trasformazione costante assumendo l’aspetto di un inganno sensorio, di un miraggio transitorio del tempo sostiene Serafino Murri posizionando il cinema del cineasta russo nella dimensione dell’Infra-realtà.