martedì 23 dicembre 2014

Nic


Polonia, 1998
75 min.
Regia di Dorota Kędzierzawska


C’è il cortile di un palazzo o meglio di una struttura dormitorio ricoperto da buche costantemente piene d’acqua piovana, gli interni sono polverosi scavati dalla luce solare che filtra attraverso le finestre fissati dalla sontuosa fotografia di Arthur Reinhart. È un mondo impenetrabile quello delineato dalla Kędzierzawska in questo singolare film attraversato da valori inflessibili e obsoleti che racconta la storia di una giovane donna di nome Hela, moglie premurosa e devota nonostante un marito aggressivo e poco presente oltre che madre di tre figli che la impegnano spasmodicamente. La scoperta dell’arrivo di un quarto figlio getta la donna nella disperazione, nasconde la gravidanza al marito provando ad abortire illegalmente nella cattolicissima Polonia dove la legge degli uomini coincide con la legge di Dio come le ricorda prontamente la funzionaria di un consultorio, ma le sue misere condizioni non le permettono di corrompere un medico e il suo confuso tentativo di procurarsi un aborto con l’inconsapevole aiuto della figlia non fa altro che mettere a rischio la sua vita e a ritardare la più drastica delle decisioni.

martedì 16 dicembre 2014

Ha'Meshotet


Israele, 2010
86 min.
Scritto e diretto da Avishai Sivan

 
Di spalle, un uomo, si scoprirà un giovane, studente di yeshiva e figlio unico di una famiglia divenuta ortodossa dopo fatti del passato appena accennati in sotto-dialoghi, attraversa un ponte pedonale che collega due lati della zona in cui vive. All’inizio, durante e alla fine del film, in momenti diversi delle giornate. Silenziosamente. Come nel silenzio, e in un minimalismo ricercato che in quei silenzi si specchia, e viceversa, s’inscrive Ha’Meshotet, primo lungometraggio di finzione del trentatreenne regista israeliano Avishai Sivan, ma noto da una decina d’anni per il suo lavoro di ricerca nei territori dell’arte e del cinema sperimentale (tra le sue opere il monumentale The Soap Opera of a Frozen Filmmaker, antologia in sette episodi realizzata tra il 2000 e il 2007).

martedì 9 dicembre 2014

The Insomniac City Cycles


Israele, 2009
68 min.
Scritto e diretto da Ran Slavin


Un uomo si sveglia in un garage deserto di Tel Aviv con una ferita d’arma da fuoco e mentre si sforza di ricordare gli accadimenti che lo hanno portato in quel luogo e in quelle condizioni una donna si sveglia in un hotel di Shanghai da un sogno identico in cui l’uomo ferito somiglia allo sconosciuto con il quale la donna intraprende una frammentata conversazione al telefono che porterà i due ad un fatale accordo.

martedì 2 dicembre 2014

Gradiva


Francia, 2014
2 min.
Regia di Leos Carax

 
Dove andava essa e da dove proveniva? Per dare un nome all’immagine l’aveva chiamata Gradiva, l’avanzante… dato che … Il piede sinistro era avanti, e il destro sul punto di seguirlo toccava appena con le punte delle dita il terreno, mentre la pianta e il calcagno si alzavano quasi verticalmente.

mercoledì 26 novembre 2014

Traumstadt

 

Germania, 1973
124 min.
Regia: Johannes Schaaf
Sceneggiatura: Johannes Schaaf, Rosemarie Fendel dal romanzo "Die andere Seite" di Alfred Kubin
Fotografia: Gérard Vandenberg
Musica: Eberhard Schöner
Cast: Per Oscarsson, Rosemarie Fendel, Eva Maria Meineke, Alexander May, Helen Vita, Herbert Bötticher, Heinrich Schweiger, Louis Waldon, Rony Williams


Nell'inquieta esistenza di Florian Sand, artista che attraversa un periodo estremamente delicato, fa improvvisa irruzione il passato; Claus Patera, ex compagno di scuola, lo invita, tramite un suo emissario, a intraprendere un viaggio verso La città del Sogno, luogo separato dal mondo concreto e dalle sue leggi, situato in un punto imprecisato, del quale questi è unico ideatore e sovrano assoluto. La proposta è, per il protagonista, estremamente allettante perché, assieme alla prospettiva di un'esistenza felice e libera dal giogo della quotidianità, prende corpo in lui anche la speranza che la sua creatività possa essere stimolata dalla particolare atmosfera che avvolge la città di Patera e ridare linfa vitale alla sua vena artistica da tempo inariditasi.

venerdì 21 novembre 2014

To agori troei to fagito tou pouliou


Grecia, 2012
80 min.
Scritto e diretto da  Ektoras Lygizos

 
Il corpo come ultima spiaggia del naufrago, il cibo come ultima speranza nascosta nella disperazione del vivere. Un vivere ridotto alle operazioni più elementari: ingurgitare, digerire, dormire, bere, ruttare, vomitare, copulare, orinare, defecare, nel tentativo di eliminare, assieme alle sostanze vitali, anche le scorie dell’ideologia borghese. Non fosse per la chiusa queste parole scritte da Alberto Scandola a proposito de La grande abbuffata si adatterebbero perfettamente al lungometraggio d’esordio di  Ektoras Lygizos. Il cibo, o perlomeno la sua risonante assenza è il protagonista di quest’ennesima cruda prova del nuovo cinema greco che ci racconta l’effetto paradosso delle divinità iperalimentate, un universo in cui i frigoriferi svuotati dagli alimenti ospitano solo medicinali, dove i contenitori di plastica degli ovetti Kinder servono a contenere i pochi spiccioli raccattati a volte riposti negli immancabili contenitori impilabili Ikea, semiosfera che circonda Yorgo giovane controtenore ateniese privo di un’occupazione fissa e del tutto in bolletta costantemente accompagnato dal lamento del suo ventre vuoto oltre che dal suo inseparabile canarino con il quale divide il poco cibo disponibile.

domenica 16 novembre 2014

La invención de la carne

  

Argentina, 2009
82 min.
Scritto e diretto da Santiago Loza

 
Angosciata e priva di affetti, Maria incontra Mateo, misterioso studente di medicina soggetto a crisi di panico notturne. Quest’ultimo, ossessionato dal funzionamento dei corpi, sembra incapace di reazioni e sentimenti umani. Freddo e assente, si perde in un mondo altro, solo l’acqua riesce a catalizzare la sua attenzione e a tranquillizzarlo: il giovane infatti trascorre lunghe ore in piscina, ipnotizzato dalle onde e dai piccoli partecipanti al corso di acquaticità neonatale. In cerca di qualcuno che lo accompagni e lo sostenga in un lungo viaggio di cui tace lo scopo, Mateo si rivolge a Maria che, sfaccendata, accetta la proposta.

martedì 11 novembre 2014

Souvenir

 
Spagna, 1986
5 min.
Regia di José Luis Guerín

 
Passati due anni dal suo debutto con il lungometraggio Los Motivos de Berta, José Luis Guerín gira questo cortometraggio dedicato a Jean Renoir nella cui pur pregna brevità già chiaramente si delinea il linguaggio suggestivo del cineasta catalano, un cinema essenzialmente visivo, riflessivo per capire e svelare la natura del tempo, tra memoria e caducità.

martedì 4 novembre 2014

Koma

 

Austria, 2009
82 min.
Scritto e diretto da Ludwig Wüst


Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, Hans tassista di Vienna ma residente a Francoforte, riceve dal figlio per un singolare malinteso un video girato anni prima che lo ritrae assieme a una prostituta mentre mette in pratica brutali pratiche sadomasochistiche. Il disagio che in tutti quegli anni ha accompagnato la vita dell’uomo finalmente prende forma, l’unica maniera per ricomporre il proprio sé lacerato è rintracciare la donna con cui il video è stato girato.

sabato 1 novembre 2014

Swedenborg

Spagna, 1971
33 min.
Scritto e diretto da Antoni Padrós
Cast: Hiriam Abid, Rosa Morata

  
Swedenborg è un lavoro che porta avanti la cupa visione di Antoni Padrós sui rapporti di coppia avviato con Ice cream,  Que hay para cenar, querida? e in parte con Dafnis y Cloe.

venerdì 24 ottobre 2014

Bubeník Červeného Kríža

  

Slovacchia, 1977
13 min.
Regia di Juraj Jakubisko

 
L’imperdonabile e dissacrante utilizzo dell’effige di Stalin come oggetto dell’invocazione da parte delle fanatiche suore sanguinarie in Dovidenia v pekle priatelia (1970) costò a Jakubisko l’immediata espulsione dagli Studi Cinematografici di Bratislava e dieci anni di oblio che terminarono solo nel 1980 con Postav dom, zasad strom, film incolore su soggetto non suo, girato sotto stretta sorveglianza da parte del regime. Bubeník Červeného Kríža fu una parentesi all’interno di tale periodo, si tratta di un breve documentario a scopo divulgativo sul tema dei bambini che crescono senza l’amore genitoriale che il Ministero della Salute commissionò al regista slovacco.

mercoledì 22 ottobre 2014

Zbehovia a pútnici


Cecoslovacchia/Italia, 1968
101 min.
Regia: Juraj Jakubisko
Sceneggiatura: Juraj Jakubisko, Alberto Liberati, P. Rugiero, Karol Sidon, Ladislav Tazky
Montaggio: Maximilian Remen
Scenografia: Ivan Vanìcek
Suono: Alexander Pallòs
Musica: Stepán Konícek
Interpreti: Ferencz Gejza, Mikulas Ladizinsky, Helena Gorovova, Alexandra Sekulova, Augustín Kubán, Magda Vásáryová, Jana Stehnová, Samuel Adamcík, Frantisek Peto, Katarina Tekelova, Ol'ga Vronská, Olga Adamcíková, Albert Pagac, Vasek Kovarik

 
Zbehovia a pútnici offre a tutti, finalmente, l’occasione di verificare la legittimità del credito fatto dalla critica al più geniale fra i cineasti slovacchi, il poco più che trentenne Juraj Jakubisko, dotato d’un brevetto d’inventore in cui confluiscono antichi e nuovi fermenti artistici, innestati con modernissimo senso dell’immagine naif sul tronco d’una ricchissima tradizione folcloristica. I valori di Il disertore e i nomadi non sono, però, soltanto formali. Il film è sconcertante, a tratti bellissimo, per l’esuberanza visiva con cui mescola toni teneri e crudeli su sfondi scenografici allucinati

giovedì 16 ottobre 2014

Lebedyne ozero-zona

Russia, Canada, Svezia, 1990
97 min.
Regia di Yuri Ilyenko
Sceneggiatura di Sergei Parajanov (note autobiografiche dal carcere)
Cast: Victor Solovyov, Lyudmila Jefimenko, Maja Bulgakowa


Lebedyne ozero-zona è il film che Yuri Ilyenko ha dedicato ai terribili anni di reclusione di Sergei Parajanov; il film è stato girato negli stessi luoghi della prigionia del regista, compreso il centro di detenzione dove venne rinchiuso nel 1974 dopo la condanna a cinque anni di lavori forzati con l’accusa di omosessualità, contrabbando di opere d'arte e istigazione al suicidio, liberato poi solo nel 1977 grazie a una petizione internazionale di artisti e intellettuali.

martedì 14 ottobre 2014

La ruta de Don Quijote


Spagna, 1934
19 min.
Regia di Ramón Biadiú

 
Il 12 ottobre del 1937 nell’angusta sala al primo piano degli Champs-Élysées sede de Le cercle du cinéma, cineclub fondato da Henri Langlois e da Georges Franju, Luis Buñuel introdusse personalmente la visione di Un chien andalou in una rassegna in suo onore. Oltre alla proiezione dell’imprescindibile esordio del regista aragonese l’eterodosso programma della giornata comprendeva altri lavori provenienti dalla terra iberica tra i quali spiccava La ruta de Don Quijote del catalano Ramón Biadiú, documentario girato tre anni prima e ispirato agli itinerari di Don Chisciotte e Sancho Panza.

venerdì 10 ottobre 2014

La femme 100 têtes


Francia, 1968
20 min.
Regia di Eric Duvivier


La femme 100 têtes è la trasposizione filmica dell’omonimo libro-collage che Max Ernst pubblicò nel 1929, periodo in cui abbandonate le suggestioni Dada si avvicinò alla cerchia surrealista capeggiata dall’indomito André Breton il quale ne scrisse l’introduzione e fu fonte d’ispirazione per lo stesso libro avendo introdotto Ernst alla serie Fantômas

martedì 7 ottobre 2014

Rockaby

Irlanda, 2000
14 min.
Regia: Richard Eyre dall’omonimo dramma di Samuel Beckett
Interpreti: Penelope Wilton         


Un dondolo e una donna, non è la donna a far muovere al sedia a dondolo è il ricordo che la mette in moto, si tratta di una donna che si dondola dentro il ricordo, il ricordo è vita e quando si prosciuga gli occhi si chiudono, la sedia si ferma...

domenica 5 ottobre 2014

What Where

Irlanda, 2000
13 min.
Regia: Damien O'Donnell dall’omonimo dramma di Samuel Beckett
Interpreti: Sean McGinley, Gary Lewis III

 
Accomunato a Catastrophe altro testo beckettiano sul totalitarismo scritto a solo qualche mese di distanza, What where mostra quattro personaggi - e un quinto sotto forma di un piccolo megafono in forma di sola voce, vero e proprio altro da sé, autorità senza corpo, separata, onnipotente - legati in una inesorabile circolarità vittima/carnefice.

mercoledì 1 ottobre 2014

Catastrophe

Irlanda, 2000
6 min.
Regia di David Mamet, dall'omonimo dramma di Samuel Beckett
Cast: Harold Pinter, Rebecca Pidgeon, John Gielgud



Nel 1979, il drammaturgo cecoslovacco Vaclav Havel, che nel 1993 divenne il primo Presidente della Repubblica Ceca, venne imprigionato come dissidente a causa del suo impegno politico che lo aveva portato a fondare il VONS - Výbor na obranu nespravedlivě stíhaných

domenica 28 settembre 2014

Einmart


Germania, 1981
15 min.
Regia di  Lutz Dammbeck

 
In un remoto pianeta abitato da bizzarri esseri mutanti, una creatura alata spicca euforica il volo. Solo un secondo prima, l'essere si aggirava flesso tra detriti e rovine, del tutto inconsapevole che mai gli sarebbero potute crescere delle ali dandogli la possibilità di lasciarsi alle spalle il suo desolato e grigio habitat.

sabato 20 settembre 2014

Woyzeck

Ungheria, 1993
93 min.
Regia: János Szász
Sceneggiatura: János Szász, dall’omonimo dramma di Georg Büchner
Fotografia: Tibor Máthé
Montaggio: Anna Kornis
Scenografia: Péter Mándoki
Suono: István Sipos
Musica: Purcell, Pergolesi, Ternipe Group
Interpreti e personaggi: Lajos Kovács (Woyzeck), Diana Vacaru (Marie), Péter Haumann (il dottore), Aleksandr Porohovicskov (il capitano), Sándor Gáspár (il poliziotto), Sándor Varga (il bambino)


[…] János Szász spiega in maniera esauriente le motivazioni della scelta della tragedia di Büchner, un testo certamente archetipico, oltreché spiazzato dalla sua incompiutezza, tanto da diventare oggetto delle riesumazioni più disparate, da quella, esemplare, in chiave espressionista

martedì 16 settembre 2014

Menschenkörper

Germania, 2004
17 min.
Regia: Tobias Frühmorgen
Sceneggiatura: Tobias Frühmorgen da Ein Landarzt di Franz Kafka
Scenografia: Irina Kromayer
Aiuto regista: Daniela Bläsing
Musica: Martin Frühmorgen
Personaggi e interpreti: Dottor Anton - Ingo Hülsmann, Sorella - Christina Geiersberg, Bambino - Adrian Ziegert, Infermiera - Wilhelmine Horschig, Signora Brieter - Cordula Zeller, Madre - Gundi-Anna Schick, Nonno - Horst Grützner, Autista - Boris Schumm

Un medico viene chiamato a redigere un certificato di morte; lieto di sfuggire ai propri assistiti in paziente attesa nella sala d’aspetto, si precipita fuori dal suo studio per recarsi in una villa fuori città, ma superata la soglia i piani di illusione e realtà diverranno indecifrabili.

martedì 9 settembre 2014

De grafbewaker


Belgio, 1965
35 min.
Regia: Harry Kümel
Sceneggiatura: Harry Kümel dal racconto Der Gruftwächter di Franz Kafka
Fotografia: Herman Wuyts
Montaggio: René Nicolai, Mon Theunis
Musica: Frédéric Devreese
Cast: Theo Op de Beeck, Jef Demedts, Werner Kopers, Julien Schoenaerts, Frans Vandenbrande

 
De grafbewaker  è un cortometraggio di Harry Kümel  del 1965 e nonostante sia poco conosciuto è un’opera di notevole fattura, e al contrario di altri lavori successivi del regista, brilla per asciuttezza ed eleganza.

martedì 2 settembre 2014

O Estrangeiro


Portogallo, 2010
18 min.
Regia: Ivo M. Ferreira


Un uomo percorre le vie di una città straniera alla ricerca di un amico che ha vissuto lì quindici anni prima. Ripercorre i suoi passi basandosi sulle lettere che questi gli aveva inviato, provando a ricostruire la sua assenza tramite esigue e vaghe informazioni

giovedì 31 luglio 2014

Jao nok krajok


Thailandia, 2009
82 min.
Scritto e diretto da Anocha Suwitchakornpong
Fotografia: Ming Kai Leung
Montaggio: Parinda Moongmaipho
Cast: Phakpoom Surapongsanurak, Arkaney Cherkham, Paramej Noieam, Anchana Ponpitakthepkij, Karuna Looktumthong

 
Nella grande casa borghese che condivide con il padre, il giovane Ake è costretto a letto a causa di un incidente che lo ha paralizzato. Dipendente dagli altri e carico di rabbia repressa, trascorre le giornate in silenzio e nel dolore. Pun, un aiuto infermiere, si impegna nel prendersi cura di lui.

giovedì 24 luglio 2014

Początek


Polonia, 1983
6 min.
Scritto e diretto da Dorota Kędzierzawska


Ancora una volta un l’infanzia è la protagonista assoluta del cinema di Dorota Kędzierzawska in questo cortometraggio girato nel suo ultimo periodo di formazione alla gloriosa scuola di cinema di  Łódź