domenica 5 gennaio 2014

Hitparkut


Hitparkut aka Dissolution 
Israele, 2010
88 min. 
Regia: Nina Menkes 
Sceneggiatura: Nina Menkes da Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij 
Fotografia: Itai Marom 
Scenografia: November Wanderin 
Suono: Michael Goorevich, Jon Irving, Nathan Ruyle 
Protagonista: Didi Fire


Al delitto segue il castigo, non un castigo corporale, ma della mente: è il tormento per la convinzione di aver compiuto un atto giusto, aver liberato il mondo da un essere ritenuto inutile e parassitario, ma al tempo stesso la sofferenza all’idea di essere scoperto lo porta ad uno stato di quasi pazzia, fino a farlo ammalare anche fisicamente…, Nina Menkes prende in prestito il personaggio di Rodion Romanovič Raskol'nikov da Delitto e castigo romanzo di Fëdor Dostoevskij e lo traferisce nella Jaffa, nell’ingannevole torpore del versante arabo di Tel Aviv abbandonando i tormenti filosofici del romanzo e concentrandosi sugli effetti fisici e spirituali d’una vessazione capillare e diffusa. Il protagonista è un ebreo senza nome che vive in un condominio abitato da arabi, privo di qualsiasi sostentamento tira avanti impegnando oggetti da una vecchia usuraia che da fonte di sopravvivenza si tramuterà nella sua dannazione.


Primo progetto della Menkes in digitale, Hitparkut è mosso dai rumori di fondo di Tel Aviv e anche se privo di musiche pulsa al ritmo dell’onnipresente brutalità segnata dal protagonista che affila un coltello al ritmo di un metronomo e dai suoi gemiti fuori campo, errante testimone oltre che interprete della violenza che scorre per le strade e dalla quale nessuno pare al riparo, in Hitparkut i corpi colpiti vengono celati il sangue cola dalle automobili, dalle porte chiuse, dai corridoi e dalle scale, recessi in cui pace e redenzione appaiono irraggiungibili.

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