Loshad
skripka i nemnozhko nervno aka The Horse, the Violin and a little bit nervous
Russia, 1991
27 min.
Scritto e diretto da Irina Efteeva
Loshad skripka i
nemnozhko nervno è il debutto di Irina
Evteeva uno dei principali talenti dell’animazione russa contemporanea e
non solo, ricercatrice presso l'Istituto russo di Storia delle Arti, docente di
Cinema e Arti Fotografiche dell’università di San Pietroburgo oltre che regista
dei gloriosi Lenfilm Studios. Il cortometraggio è un omaggio a Mayakovskiy sin dal titolo composto dal
nome di due sue poesie fino ai versi di Marcia
di sinistra che echeggiano nel finale. Il balenare della sua icona è il filo
conduttore del film accompagnato dalla vibrazione e dal ritmo dei suoi versi. La
Efteeva utilizza la sua tecnica estremamente
affascinante: ogni fotogramma della pellicola viene elaborato a mano, sullo
schermo prendono vita una serie di conflitti visivi dove si fronteggiano oggetti,
astrazioni e ombre. Un mondo dislocato e fatto a pezzi dove l'immobile diviene volubile,
in un drammatico crescendo di luminescenze e dissolvenze a formare un unico
fremente o meglio un film che piomba
all'indietro verso il futuro, sino a re-inventare il Futurismo in una delle
definizioni che con maggiore efficacia riesce a delineare questo lavoro.
L’orchestra guardava
con indifferenza la viola che si struggeva in lacrime senza parole, senza
tempo, e in qualche luogo soltanto uno stupido piatto stridette: “Cos’è?”
“Com’è?” Ma quando il bombardone dal muso di rame, sudato, gridò: “Sciocca,
piagnucolona, asciugati!” io mi alzai, mi arrampicai barcollando fra le carte
di musica e fra i leggii che si piegavano dal capriccio, gridai chissà perché:
“Dio mio!”, gettandomi sul collo di legno. “Sapete, viola? Noi siamo
estremamente simili: ecco io pure strillo e non so dimostrar nulla!
Viola e un poco nervosamente
Vladimir Vladimirovič Majakovskij
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