Brillianty.
Pokhischenie aka Diamonds. Theft
Russia,
2011
26 min.
Regia: Rustam Khamdamov
Sceneggiatura: Rustam Khamdamov
Fotografia: Sergey Mokritskyi
Scenografia: Dmitry Alekseev
Costumi: Nadezhda Vasilieva
Interpreti: Diana Vishnjòva, Renata Livtinova, Dmitry Mulyar
Curioso il destino di Rustam Khamdamov, mentre come pittore
nel 2003 è stato il primo russo ancora in vita ad aver avuto l’onore di aver
visto i propri quadri acquistati per una collezione dell’Ermitage, altra sorte gli è toccata come cineasta. Il suo film
d’esordio, mentre era ancora studente del prestigioso VGIK di Mosca, V gorakh moyo
serdtse del 1967 ricevette una notevole accoglienza sia in patria che
all’estero, ma il negativo del film in seguito andò perduto. Nechayannye radosti del 1972 venne
bloccato dalla censura e fu praticamente rigirato quattro anni più tardi da Nikita Mikhalkov col titolo di Raba lyubvi. Anna Karamazoff del 1991
con Jeanne Moreau, venne presentato a Cannes
e subito dopo bloccato dal produttore francese. Dopo una pausa di quattordici
anni presentò a Venezia il suo
film-concerto Vokaldy paralelder il quale
ottenne una fredda accoglienza e per il quale si parlò di pellicola respingente.
Brillianty. Pokhischenie segna il ritorno di Khamdamov al cinema delle origini, un prezioso omaggio al futurismo
russo con una favola in bianco e nero dove una ballerina, interpretata dalla
celebre ballerina del Teatro Mariinskij
Diana Vishnjòva, ruba una spilla di diamanti per donarla a un'altra
ballerina. La ragazza viene inseguita da una sfera nera, ma, in un gioco di
piroette, simili alle mille sfaccettature splendenti di un diamante, questa
riesce a fuggire e, grazie all’iuto di una radio dalle proprietà miracolose,
giungere in un luogo indefinito caratterizzato da una modernità glaciale da
installazione contemporanea.
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