sabato 1 marzo 2014

Dafnis y Cloe


Dafnis Y Cloe
Spagna, 1969
18 min.
Scritto e diretto da Antoni Padrós
Cast: Toni Martínez, Rosa Morata


Dafni e Cloe i protagonisti del primo romanzo pastorale della storia vengono scaraventati assieme ai loro genuini sentimenti in uno dei primi cortometraggi del regista catalano che amalgama icone pop, politica, simbolismo religioso e letteratura con il solito caustico umorismo…



Con Dafnis y Cloe iniziai a elaborare un approccio più consapevole alle pratiche di messa in scena. Cambiai anche supporto passando dall’8 al 16mm. Il 16mm rappresenta il mio primo contatto professionale con il bianco e nero. Il bianco e nero ha sempre avuto il potere di rievocare in me il freddo che pativo da bambino quando mi rifugiavo nelle sale cinematografiche di Terrassa. I film che si proiettavano erano in bianco e nero. Ricordo nitidamente La main du diable di Maurice Tourneur, ad esempio. Passare al 16mm è stato sposare il bianco e nero, ossia recuperare, sebbene remotamente, la dimensione di quel cinema che amavo allora. La scuola Aixelà mi metteva a disposizione rulli di pellicola scaduta con la quale potevo sperimentare senza eccessivi sperperi di denaro. Dafnis y Cloe è un film che amo molto. Fu il tentativo di disintossicarmi da tutto quel sostrato culturale integralista e bigotto che piaceva tanto ai franchisti. È un collage surrealista in cui si parla di Cristo, Che Guevara, Marilyn Monroe, James Dean… Il cinema mi permetteva di liberare le mie fantasie. Avevo la possibilità di forgiare una realtà parallela, molto distante da quella che vivevo quotidianamente nella mia grigia città di provincia. Tutto ciò che ci fa evadere dalla quotidianità, che sia dipingere, scrivere o fare cinema, è un atto di ribellione verso quella stessa società in cui non ci sentiamo integrati.
Antoni Padrós



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