martedì 12 maggio 2015

A través de las ruinas


Argentina, 1982
9 min.
Scritto e diretto da Claudio Caldini

 
I corpi, ma anche i gesti, i movimenti, le azioni... sono solo fantasmi. Dice a proposito del suo cinema Claudio Caldini, e aggiunge: il mio cinema in un certo senso rimanda al concetto della pittura Shan shui dove la figura umana sfugge dal centro della rappresentazione. È un semplice elemento all'interno dell’amalgama del paesaggio, dell'esistenza della Terra. In A través de las ruinas la figura femminile appare come un’ombra, si fonde con il paesaggio.



Paesaggio che altro non è che un’emulazione tattile, un mormorio subconscienziale in A Traves de las ruinas, girato tre l’aprile e il giugno del 1982 ovvero durante il conflitto delle Falkland. Lo sguardo vacillante di caldini si muove nelle oscurità abbagliata dallo sfarfallio di luci urbane accecanti come le esplosioni dei bombardamenti. Sagome di figure umane, corpi trasparenti che paiono non riuscire ad allacciarsi l’uno all’altra nonostante l’interazione generalizzata degli spazi e dei percorsi. Un continuo presente fatto di intuizioni e reminiscenze imprecisate, un tempo puro come scrive Marc Augé, non databile, assente da questo nostro mondo violento le cui macerie non hanno più il tempo di diventare rovine. Un tempo perduto che l’arte talvolta riesce a ritrovare.




2 commenti:

  1. Scoperto qualcosa proprio di recente sul cinema di questo artista, interessante, da tenere in osservazione!

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  2. Anch'io l'ho scoperto da poco e mi ha folgorato, uno sguardo davvero al di fuori del comune...

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