martedì 2 dicembre 2014

Gradiva


Francia, 2014
2 min.
Regia di Leos Carax

 
Dove andava essa e da dove proveniva? Per dare un nome all’immagine l’aveva chiamata Gradiva, l’avanzante… dato che … Il piede sinistro era avanti, e il destro sul punto di seguirlo toccava appena con le punte delle dita il terreno, mentre la pianta e il calcagno si alzavano quasi verticalmente.
Gradiva ovvero colei che risplende nel camminare nel romanzo di Wilhelm Jensen dove l’ossessione di un giovane archeologo per l’immagine scolpita su di un bassorilievo porterà Sigmund Freud dopo la lettura suggeritagli da Carl Gustav Jung a dedicare un saggio al romanzo, o meglio al seducente delirio onirico in cui le ossessioni dello sguardo ristagnano nel voyeurismo e si reificano sino a divenire autentica litofilìa. Suggestioni che abbondano nei 121 secondi che Leos Carax dedica alla figura in questo cortometraggio commissionatogli per l’apertura della Galerie Gradiva inaugurata il 28 maggio scorso a Parigi. E se come scrisse Cesare Musatti a commento del saggio freudiano: come vi è una Gradiva di Jensen, vi è pure una Gradiva di Freud ora possiamo a pieno titolo aggiungere anche la Gradiva di Carax.




Nessun commento:

Posta un commento