Spagna, 1966
26 min.
Scritto e diretto da Gonzalo Suárez
Era il 1966 quando in Spagna apparve un singolare romanzo
dal titolo Rocabruno bate a Ditirambo
scritto da uno sconosciuto autore di nome Gonzalo
Suárez; la storia ruotava attorno a una misteriosa contesa tra un scrittore,
Rocabruno, e un ex giornalista investigativo
poi investigatore privato di nome Ditirambo,
stravagante personaggio che non sorride
mai e dice sempre la verità, un eroe atipico con l'impassibilità di un Buster Keaton, vero e proprio alter ego
dell’autore. Nello stesso anno Suárez
porterà su pellicola il suo personaggio dirigendo Ditirambo vela por
nosotros, un cortometraggio
girato in 16 mm, finanziato dalla sua
stessa famiglia e interpretato dall'autore-regista, il cui scopo era quello
di lasciarsi alle spalle la
tradizione cinematografica e dare il via a
un vero e proprio cinema indipendente spagnolo.
E in effetti il corto è innegabilmente debitore della Nouvelle Vague e di Godard in particolare, le avventure di questo bislacco personaggio
si alimentano di una libertà poetica e formale fresca e innovativa – della
quale si era già discusso a proposito di El extraño caso del Doctor Fausto - un'estetica assolutamente disinvolta
nell’assopita Spagna dell’epoca in cui elementi
di umorismo surreale, già
presenti nei suoi
scritti, si sommano alla riscrittura di alcuni luoghi comuni del cinema noir, ma niente paura giacché, come ci
rammenta la voce narrante: In un mondo desolato,
in una città di pazzi, lupo tra i lupi, bestia tra le bestie, Ditirambo veglia
su di noi.
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