lunedì 19 maggio 2014

Filme do Desassossego


Portogallo, 2010
117 min.
Regia e sceneggiatura: João Botelho, da Il livro do Desassossego di Fernando Pessoa.
Interpreti: Cláudio da Silva, Pedro Lamares, Ricardo Aibéo, Alexandra Lencastre, Ana Moreira.
 

Il Libro dell’Inquietudine non ha un principio, né una fine… è un viaggio nel sogno, nell’immaginazione.
Io ho voluto mantenere tale stato di sospensione, di irrealtà del libro…
Non ho voluto essere illustrativo, fare di ogni frammento scritto, un quadro.
Ciò che mi premeva soprattutto, era trasformare il testo in materia visiva senza renderlo visivo!
Filme do Desassossego è un film sul tempo e sulla sua distorsione, su un tempo non lineare… Pessoa ha voluto rendere il tempo una sensazione interiore.
Questa concezione del tempo mi ha aiutato a strutturare l’intero film: il tempo del sogno non è mai tempo di vita, e questo accade anche nel film…
Dal punto di vista emotivo, quando ho letto il Libro dell’Inquietudine, mi trovavo in un momento particolare della mia vita, molto delicato.
Confrontandomi con il male di Pessoa, mi sono reso conto che il mio dolore era, al suo confronto, insignificante!


L’individualismo estremo e disumano di Pessoa, annullava-ridimensionava il mio infantile male di vivere.
E con il Libro dell’Inquietudine ho scoperto, forse per la prima volta, il significato di pensiero libero, non controllabile.
Ho cercato di rendere la frammentazione, il vagare del pensiero… la frammentazione del pensiero poteva produrre un testo non coerente.
Ma Pessoa è riuscito dare consistenza, coerenza assoluta ai suoi appunti.
Aveva cominciato 15 anni prima della sua morte questa specie di diario, e vi è ritornato alla fine della sua esistenza.
La lingua e il pensiero sono diventati materia.
Il libro è un’affermazione della scrittura come materia, corpo.
Questo è ciò che mi ha attratto-ossessionato nel Libro dell’inquietudine.
La dimensione originaria-materiale delle cose può essere l’aspetto più interessante per il cinema.
Amo un cinema del disordine.
Amo destrutturare.
Il cinema dominante è un cinema lineare, che prende ordini.
Io porto avanti un’idea di cinema non determinista.
Nonostante la mia tensione verso un’astrazione assoluta, so bene in partenza che il cinema non riuscirà mai ad essere astratto come l’arte contemporanea…

 
Filme Do Desassossego è anche un film musicale, la dimensione musicale è già nel testo di Pessoa. Lui ha il merito e l’eccellenza di renderla visibile.
Pessoa, nonostante sia uno scrittore intimista, ha dato una densità straordinaria alla musicalità della lingua portoghese - apparentemente aspra, dotata di poche vocali - già nel passato esaltata da altri uomini di cultura portoghesi nella grande profondità concettuale e nell’estrema musicalità che contiene.
Il testo de Il libro dell’inquietudine è come un libretto d’opera…
Ciò che è scritto ha un significato, ma ne guadagna un altro quando si comincia a leggerlo ad alta voce.
Mescolo il fado moderno di Lula Pena, Caetano Veloso, 12 minuti di lirica…


… è una Lisbona astratta, atemporale, quella che rappresento. Piani obliqui, dilatati, ombre… rendono il vagare del pensiero e l’alienazione.
Fernando Pessoa ha viaggiato di più di tutti noi, nonostante non si sia mai mosso da Lisbona… il suo viaggio è certamente sovraumano per portata e varchi aperti nella percezione e nella presa di coscienza della nostra condizione…
Ho cercato di dare forma al pensiero, filmare il pensiero, cosa difficilissima…
João Botelho
 



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