lunedì 26 maggio 2014

Homunkulus



Repubblica ceca, 1984
12 min.
Regia di Vaclav Mergl

 
La Wunderkammer era una camera dove, verso la fine del Medioevo, principi ed eruditi raccoglievano stipati sulle pareti gli oggetti più disparati: conchiglie, ossa di polipo, sali minerali, metalli, animali impagliati, radici, statuette mitologiche, zoccoli e teschi di animali, armi esotiche, manoscritti e ogni altro genere di curiosità, una vera e propria camera delle meraviglie cui il cinema ha spesso reso omaggio e, in particolar modo un certo cinema legato ai nomi di Jan Švankmajer e i Quay Brothers nel quale questo affascinante cortometraggio rientra appieno, che non solo ne ha introiettato l’immaginario, ma ne ha visivamente riassunto la duplice anima di techne e magia.


 

Il caos che sembra regnare nella Wunderkammer è però soltanto apparente: per la mentalità del sapiente medioevale, essa era una sorta di microcosmo che riproduceva, nella sua armoniosa farragine, il macrocosmo animale, vegetale e minerale. Per questo i singoli oggetti sembrano trovare il loro senso soltanto gli uni accanto agli altri, fra le pareti di una stanza nella quale il sapiente poteva misurare ad ogni istante i confini dell’universo.
Giorgio Agamben – La stanza delle meraviglie





Nessun commento:

Posta un commento