giovedì 19 marzo 2015

Der Mensch mit den modernen Nerven


Austria/Lussemburgo, 1988
7 min.
Scritto e diretto da Bady Minck & Stefan Stratil

 
Lo sguardo di Bady Minck gioca e si sviluppa sulla rimembranza, su di un’ostica distanza che permette agli eventi del passato d’emergere con garbo dalle loro ombre, lo stesso sguardo che ha permesso all’autrice austro-lussemburghese di palesare con Am Anfang war der Blick del 2003 la rimozione del passato nazista da parte del popolo austriaco com’ella stessa ha dichiarato in un’intervista: In quanto lussemburghese, il mio è uno sguardo dall'esterno. Ho indagato sul nazismo cercando di mettere in evidenza la rimozione del passato operata dagli austriaci. La maggior parte di loro si sente vittima di un'occupazione e non prende in minima considerazione il fatto che vi sia stata una vera e propria complicità politica. Tengo a specificare, però, che il film vuole dare lo spunto per una riflessione seria e approfondita e che non è mia intenzione esprimere alcun atto d'accusa.


 
Per Der Mensch mit den modernen Nerven, cortometraggio girato nel 1988 assieme a Stefan Stratil l’incompreso passato si svela in un plastico realizzato prendendo spunto da alcuni schizzi dell'architetto viennese Adolf Loos – altro austriaco scomodo - per il progetto del municipio di Città del Messico. Il modello ispirato dalla disposizione a gradoni delle piramidi azteche non prende solo forma nella messa in scena grazie alla tecnica dello stop motion, ma viene coinvolto in un astratto gioco di forme, geometrie, luci e ombre, cinema anemico consacrato alle avanguardie del ‘900; un lavoro sul volume e lo spazio che si sviluppa in una potente visione cinematografica.






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