domenica 15 marzo 2015

La chevelure


Francia, 1961
18 min.
Regia di Adonis Kyrou

 
In quella che possiamo definire la oramai centennale scomposizione dell’informe materia del cinema surrealista Adonis Kyrou occupa un posto di assoluto rilievo e anche di totale eccentricità. Attivo in Francia, è stato uno dei più attenti critici cinematografici, pubblicando anche saggi di notevole rilevanza: da Le Surréalisme au cinéma del 1952 ad Amour, érotisme et cinéma del 1957. Passa dietro la macchina da presa nel 1957 per un paio di documentari, tra cui, nel 1958, Le palais idéal, sul palazzo interamente costruito da Ferdinand Cheval e che rappresenta un capolavoro assoluto dell’architettura fantastica e visionaria e per alcuni cortometraggi, tra cui si segnala La Chevelure del 1961, pregevole adattamento dell'omonimo racconto di Guy de Maupassant che vede Michel Piccoli nei panni di un ricco e raffinato individuo, appassionato di vecchi oggetti che acquista un mobile antico dal quale si sente inesorabilmente attratto. In uno spazio nascosto troverà qualcosa che cambierà radicalmente la natura delle sue ossessioni o meglio, per dirla con le parole del regista stesso rimarrà vittima dell’esplosione del meraviglioso



Il fantastico senza meraviglioso lo lascio volentieri ai curati, a Cocteau (sic! n.d.r.) e alle riviste del grande spettacolo. Io non prendo gli ostensori per lanterne e non vado in estasi davanti a ogni vampiro e ogni apparizione. […] Il meraviglioso esplode per terra. I maghi dei paesi selvaggi e gli alchimisti attingono al meraviglioso quando distruggono (spesso senza volerlo) ogni idea di dio, di potere supremo, di forze extraterrestri, di peccato.
Adonis Kyrou






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