giovedì 9 gennaio 2014

Büntetőexpedició


Büntetőexpedició aka Punitive expedition
Ungheria, 1970
34 min.
Regia: Dezsö Magyar
Sceneggiatura: Péter Dobai
Fotografia: Elemér Ragályi
Costumi: Vicze Zsuzsa
Montaggio: Hajnal Sello
Suono: Károly Peller
Produttore: Jenő Götz
Società di produzione: Béla Balázs Studio


Esiste un'altra cultura cinematografica che ha dedicato così tanto tempo filmico allo studio dei cavalli?
Ovviamente non nel senso d'una presenza numerica e costante, i western ne sono zeppi, ma nel modo in cui le sequenze di molti film ungheresi paiono girati unicamente per presentare il cavallo in differenti prospettive, dal campo lungo al primissimo piano.
Formalmente il cortometraggio di Dezső Magyar è ambientato nel 1913 dove un gruppo di soldati dell'impero austro-ungarico ristabiliscono l'ordine in un villaggio serbo, dopo che uno di loro è stato ucciso dai ribelli, ma la narrazione è inizialmente celata da una serie di lunghi piani sui cavalli che cavalcano attraverso i campi nella nebbia del mattino, o tra i fitti spazi di una foresta, accompagnati ora da un concerto brandeburghese di Bach o semplicemente dal rumore sordo degli zoccoli sovrapposto al debole canto degli uccelli.


Il vero intento della pellicola comincia a palesarsi attraverso una serie di brevi inserti di parate marziali, feste da ballo aristocratiche, sgranate sequenze di cinegiornale e più tardi varie immagini di insurrezioni, molte delle quali chiaramente avvenute in epoche successive agli eventi narrati nel film che si innestano in montaggio sempre più serrato seguendo l'avanzata dei soldati - e anche dei cavalli - nell'epico scontro finale quasi a suggerire e, forse anche ad auspicare, l'effimerità di questa vittoria.



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